In un tiepido martedì di Luglio ho fatto tappa al Centro Storico Fiat di via Chiabrera 20, a Torino. Per i 150 anni dell’Unità d’Italia, infatti, il Gruppo ha deciso di aprire al grande pubblico le porte del suo “museo”. Inaugurato nel 1963, il Centro Storico Fiat ha sede in quell’edificio “liberty” che fu il primo ampliamento (1907) delle officine di corso Dante dove nacque l’azienda.
L’ingresso è un tuffo nel passato, precisamente nell’anno 1899: sulla destra ecco che si materializza il primo prodotto messo in commercio dalla nascente Fabbrica Italiana Automobili Torino, la 4Hp.
E sullo sfondo uno dei padri fondatori della Casa torinese: Giovanni Agnelli e tutto il suo fiero portamento impressi in una gigantografia!
Che dire? L’emozione iniziale è stata forte; quasi mi veniva voglia di stringergli la mano! Ma il bello doveva ancora arrivare…
Il percorso infatti è stato concepito in maniera tale da consentire un viaggio “cronologico” fra tutti i più famosi modelli Fiat del passato, attraverso una serie di “aree tematiche”, passando accanto ad alcuni esemplari unici “fuori serie” e ad altre produzioni assolutamente… insolite per Fiat!
E così, superata una struttura contenente delle riproduzioni in scala delle più celebri auto del Lingotto, ecco che incrocio la Fiat “Trattrice” del 1919, uno dei primissimi mezzi agricoli motorizzati.
Subito lì vicino, una fedele riproduzione in scala 1:1 dell’officina Fiat di corso Dante dei primi decenni del ‘900: qui la produzione era ancora ricalcata sulle specializzazioni di mestiere e non esisteva un ciclo continuo del prodotto. Torni, trapani e altre attrezzature, creano un angolo davvero suggestivo!
Nel settore successivo è possibile ammirare altri modelli storici: la 508 Balilla, la 522 e 525, la 519, la splendida 1100 S Mille Miglia e la 2300 S Coupè. Si continua poi con la Topolino, la 8V e la simpaticissima 600 Multipla, l’antenata delle moderne monovolume. La bellezza di questi esemplari è così grande che per poco non mi sfuggiva un prodotto che non pensavo quest’azienda avesse mai costruito: la Bicicletta Fiat! Eppure, eccola lì, con tanto di locandina sullo sfondo di una completa gamma di “cicli” col marchio italiano.
Proseguendo, è possibile visionare altre “strane” produzioni per il Gruppo torinese: motori per navi e aerei; l’affascinante caccia G91, il velivolo disegnato da Giuseppe Gabrielli e poi adottato dalla NATO; l’autocarro 18BL, che motorizzò le truppe italiane nella prima guerra mondiale, la Littorina, protagonista del trasporto ferroviario a partire dagli anni Trenta…
Ma le cose che più mi hanno sorpreso vedere all’interno di questo museo sono stati gli elettrodomestici a marchio Fiat. Sì, avete letto bene: lavatrici e frigoriferi progettati e costruiti dall’azienda italiana. Vista la loro particolarità, questi oggetti sono stati inseriti all’interno di una struttura isolata assieme a dei monitor; quest’ultimi proiettano alcuni filmati pubblicitari dell’epoca, elencando le funzioni e i punti di forza dei prodotti.
Siamo attorno alla metà del ‘900, all’inizio del “boom economico”: le imprese cercano di diversificare la produzione per aumentare i propri profitti. E la Casa torinese non è da meno. In particolare, le lavatrici Fiat sono davvero avanzatissime per l’epoca: completamente automatiche ed in grado di evitare sprechi d’acqua, hanno però il difetto di costare un po’ troppo. Ecco svelata l’unica causa dell’insuccesso commerciale. E da lì a poco, infatti, vengono ritirate dal mercato. Un vero peccato: al giorno d’oggi avremmo potuto avere accanto alle varie Candy, Indesit e Rex anche una lavabiancheria marchiata Fiat!
Dopo questa breve parentesi, il “viaggio” prosegue ancora nel mondo delle auto.
In particolare incontriamo la ricostruzione di una catena di montaggio di Mirafiori negli anni Cinquanta, nel momento in cui trasporta le scocche in lavorazione di una Fiat 1100…
… l’ufficio del progettista Dante Giacosa, il “papà” delle utilitarie Topolino, 600 e 500, che hanno motorizzato l’Italia…
… e il prototipo della Multipla Eden Rock, una singolare interpretazione della monovolume torinese priva di porte e tetto.
La ristrutturazione del Centro Storico Fiat, appena ultimata, ha permesso di ampliare notevolmente gli spazi destinati alla conservazione e valorizzazione del patrimonio documentale e fotografico aziendale.
Con la nuova organizzazione degli spazi si è passati da circa 2.300 metri lineari agli attuali 9.400 metri lineari di scaffalature, che permetteranno di riunire in un unico luogo più di 5.000 m.l. di documenti cartacei, 300.000 disegni tecnici, 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale e più di 6 milioni di immagini (stampe, diacolor, lastre e negativi) precedentemente conservato in sedi diverse. Digitalizzate anche oltre 200 ore di filmati storici.
Per concludere, oltre ad alcune utili informazioni per visitare il Centro Storico Fiat, vi lascio scritto il mio parere personale su questa esperienza: se anche voi siete grandi estimatori di auto, ed in particolare della Casa del Lingotto, il consiglio che vi do è quello di… mettervi subito in viaggio per Torino: ne rimarrete entusiasti!
INFORMAZIONI UTILI
- Indirizzo: Centro Storico Fiat di via Chiabrera 20, Torino
- Durata: Dal 13 febbraio al 27 novembre 2011
- Giorni d’apertura: domenica, lunedì e martedì
- Orario: mattino 10-13; pomeriggio 15-19
- Prezzo: gratuito