Domenica 11 Dicembre, come tutti saprete, si è conclusa la 36esima edizione del Motorshow di Bologna, l’annuale appuntamento che vede la città emiliana protagonista di gare, spettacoli, esposizioni e quant’altro concerne il mondo delle quattro ruote. Di commenti di stampo “giornalistico” ne sono stati scritti di ogni tipo, a destra e a manca: è ovvio che tutte le più titolate testate del settore si siano occupate della kermesse italiana, ad oggi l’unica fiera automobilistica tricolore riconosciuta a livello internazionale. Di argomenti, in fondo, il Motorshow ne ha in quantità, sebbene (bisogna dirlo) le anteprime “pesanti” quest’anno non erano poi così tante (la stessa Fiat ha scelto il salone di Francoforte in luogo di quello bolognese per lanciare in anteprima la nuova Panda, forse una delle “creature” del Lingotto più importante degli ultimi anni…).
Ma ciò che noi vogliamo dare non è un giudizio “formale”, di quelli fatti in giacca e cravatta: il nostro, piuttosto, è un racconto fatto da chi al salone ci è andato in felpa, come le svariate migliaia di visitatori che vi si sono recati, “armati” di panini chilometrici e tanta, tanta emozione, e che è tornato a casa con una miriade di dèpliants, brochure, buste e gadgets di ogni genere e fattura…