Da quando è iniziata, la moda dei SUV e dei Crossover sembra proprio non conoscere sosta, tanto da spingere le Case automobilistiche (nonostante la crisi) a piazzare sul mercato continui nuovi modelli, esplorando segmenti ed effettuando “incroci” di volta in volta inediti. Ma perchè tutto questo successo? Quali sono i fattori principali che spingono a scegliere uno di questi modelli rispetto alle più classiche berline, station wagon o monovolumi? Dopo il salto, le risposte.
Iniziamo questa analisi “in negativo”, ossia partendo da quegli elementi che NON sono determinanti al momento della scelta: sembrerà paradossale, ma nel 70% dei casi circa, gli acquirenti che optano per un SUV non lo fanno per le doti fuoristradistiche del mezzo; non interessano granché quindi i vari angoli d’attacco e di uscita, oppure l’altezza da terra del fondo scocca.
Ma c’è di più: fra le caratteristiche assolutamente secondarie per il futuro cliente, pare esservi la presenza o meno della trazione integrale: ecco quindi spiegato il “boom” di SUV e crossover dotati della sola trazione anteriore, permettendo ai costruttori di proporli ad un prezzo sensibilmente inferiore rispetto alla variante 4×4 e con consumi più contenuti.
Se quindi gli elementi non sono questi, cosa scatena la “voglia di SUV” negli italiani (e non solo)? Un gruppo di sociologi e psicologi del costume si è messo a studiare questo fenomeno, giungendo ad interessanti risultati; analizzando il comportamento dei conducenti di questo tipo di auto (soprattutto se maschi e giovani), avrebbero notato la loro tendenza ad autopercepirsi più forti, come fossero avvolti da uno scudo impenetrabile, enfatizzato dalla mole, dalle dimensioni e magari dal design aggressivo del loro veicolo. Talvolta, inoltre, queste particolari sensazioni possono associarsi a comportamenti di tipo prevaricante (linguaggio non verbale di sfida, mancato rispetto del codice della strada).
Se è vero che l’auto, così come il corpo, rappresenta un biglietto da visita, c’è chi ha suggerito un parallelismo fra il modo possente di imporsi tipico dei SUV e quello del macho superpalestrato, entrambi figli di una logica basata sull’ostentazione delle dimensioni come espressione di potere e affermazione ma che talvolta sono “usate” per compensare e scongiurare paure e insicurezze.
Noi siamo parzialmente d’accordo con questa teoria, nel senso che crediamo nel fattore “dimensionale” e dei suoi notevoli effetti sulla psiche di una persona; ma riteniamo anche che un’altra importante fetta dell’utenza “SUV”, possa essersi avvicinata a questo segmento per puro gusto estetico o semplicemente perchè una posizione di guida soprelevata consente di percepire meglio la strada ed aumentare, quindi, la sicurezza di marcia. Non tutti i “Crossoveristi”, infine, sono persone dall’indole violenta: molti infatti sono padri di famiglia che, nell’atto di scegliere una vettura spaziosa, preferiscono le forme tendenzialmente più “sexy” di questi mezzi, piuttosto che quelle di una più “noiosa” monovolume.
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